Rapporto annuale sul mercato unico: tra punti di forza e debolezze

Per testare lo stato di salute del mercato unico, che conta 450 milioni di consumatori e 23 milioni di imprese, la Commissione europea ha pubblicato, il 29 gennaio 2025, la relazione annuale sul mercato unico e la competitività (COM(2025) 26 final, COM_2025_26_F1), accompagnata da due documenti di lavoro (SWD(2025)11, SWD_2025_11_F1_e SWD(2025)12 SWD_2025_12_F1).

Sono 22 gli indicatori chiave che hanno permesso a Bruxelles di verificare l’andamento del mercato unico tra i quali la spesa per ricerca e sviluppo, i prezzi dell’energia elettrica, la riduzione delle dipendenze strategiche. Dalla relazione annuale risulta che per i consumatori e le imprese del mercato unico l’iperproduzione normativa ostacola la circolazione creando barriere nel mercato e imponendo oneri eccessivi sulle imprese. In ogni caso, l’UE mantiene la sua posizione di primo esportatore mondiale di servizi e di secondo esportatore dei beni, anche se – si precisa – le dipendenze strategiche e l’espansione di Paesi terzi possono intaccare questi primati. Tanto più che l’attrattività dell’Europa come destinazione per gli affari è in declino.

Tra i dati positivi, una diminuzione dei casi di violazione del mercato unico, con la conseguenza che sono diminuite le procedure di infrazione avviate contro gli Stati membri per non aver attuato correttamente la normativa Ue (-6% nell’ultimo anno). Il numero più altro di procedure d’infrazione riguarda l’ambiente (35%), i trasporti (17%), l’energia (12%).

Restano ancora molte le barriere per l’accesso alle professioni: sono oltre 5.700 le professioni regolamentate che rappresentano il 22% della forza lavoro. La Commissione riconosce che la regolamentazione delle professioni può essere funzionale a proteggere gli obiettivi di interesse generale, ma ha un costo elevato perché può costituire un ostacolo per i professionisti di altri Stati membri.

La richiesta della Commissione è di abbattere le barriere ancora esistenti “per fornire alle imprese europee un accesso agevole e senza soluzione di continuità a uno dei più grandi mercati integrati al mondo” che conta, accanto ai Paesi membri, gli Stati dello spazio economico europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) e la Svizzera attraverso un accordo bilaterale.

Qui il quadro per settore e per Paese https://single-market-scoreboard.ec.europa.eu/

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Professore ordinario di diritto internazionale, giornalista pubblicista e avvocato. Collabora abitualmente con Il Sole 24 ore e il settimanale giuridico Guida al diritto.

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