Medio Oriente: vittime eccellenti

Il cosiddetto “asse della resistenza” allineato all’Iran contro Israele e i suoi alleati ha perso due figure importanti in meno di 24 ore in attacchi attribuiti o rivendicati da Israele. Nella notte di mercoledì 31 luglio, il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato assassinato a Teheran. Lo stesso giorno è giunta conferma della morte del comandante di Hezbollah, Fuad Shukr, deceduto martedì 30 luglio in seguito a un attacco israeliano nel sud di Beirut.

Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas ed ex premier palestinese

Ismail Haniyeh, ucciso in un attacco israeliano in Iran, era il capo dell’ala politica di Hamas e ex primo ministro palestinese, la cui appartenenza al gruppo militante islamista risaliva fin alla sua fondazione. Hamas ha affermato che Haniyeh è morto “in un attacco sionista” alla sua residenza a Teheran, dopo aver partecipato all’inaugurazione del nuovo presidente iraniano. Considerato un pragmatico all’interno di Hamas, Haniyeh era nato nel 1963 nel campo profughi di Al-Shati a Gaza, da una famiglia che era dovuta fuggire da Ashkelon, durante la creazione di Israele 15 anni prima.

Durante la gioventù, Haniyeh  ha fatto parte del ramo studentesco dei Fratelli Musulmani presso l’Università islamica di Gaza e si è unito ad Hamas nel 1987, anno della sua fondazione. Nel corso della prima intifada palestinese, durata fino al 1993, Haniyeh è stato imprigionato più volte da Israele e poi espulso nel sud del Libano per sei mesi.

Haniyeh è stato eletto capo dell’ufficio politico di Hamas nel 2017, ma era già diventato primo ministro palestinese nel 2006, prima della spaccatura con il partito Fatah, che avrebbe portato la Striscia di Gaza sotto il controllo di Hamas nel 2007. Nonostante questa rottura, Mahmud Abbas (fondatore di Fatah) ha comunque condannato l’uccisione di Haniyeh definendola un “atto vile e una grave escalation”, esortando      i palestinesi a rimanere uniti contro Israele.

Prima di arrivare a Haniyeh, l’esercito israeliano aveva anche ucciso diversi membri della sua famiglia, tra cui tre dei suoi figli in un attacco ad aprile. All’epoca Haniyeh aveva sostenuto  che circa 60 membri della sua famiglia fossero stati uccisi dallo scoppio della guerra.

In tempi recenti, Haniyeh viveva tra la Turchia e il Qatar, non mancando però di partecipare a missioni diplomatiche in altri paesi. Al momento della morte, infatti, questi si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di giuramento del Presidente Masoud Pezeshkian, occasione nella quale ha incontrato anche      la guida suprema Ayatollah Ali Khamenei.

A gennaio, dopo l’uccisione del vice leader di Hamas Saleh al-Aruri, Haniyeh aveva dichiarato: “Un movimento i cui leader e fondatori cadono come martiri per la dignità del nostro popolo e della nostra nazione non sarà mai sconfitto”.

Fuad Shukr, il leader militare di Hezbollah

Fuad Shukr, alto comandante di Hezbollah che Israele ha dichiarato di aver ucciso in un attacco alla periferia di Beirut, è stato la figura oscura che ha orchestrato gli attacchi del gruppo contro il nord di Israele per mesi.

Gli Hezbollah libanesi hanno scambiato quasi quotidianamente fuoco transfrontaliero con Israele dall’inizio della guerra di Gaza. Il gruppo è stato fondato durante la guerra civile libanese del 1975-1990, dopo l’invasione di Beirut da parte di Israele nel 1982. Creato su iniziativa delle Guardie rivoluzionarie iraniane, il gruppo ha combattuto le truppe israeliane che hanno occupato il Libano meridionale fino al 2000. È l’unica fazione ad aver mantenuto le armi dopo la fine della guerra civile e si ritiene che abbia un arsenale più grande di quello dell’esercito.

Secondo una fonte vicina a Hezbollah, Shukr, che si faceva chiamare Hajj Mohsen Shukr, comandava le operazioni militari nel sud del Libano. Secondo la fonte, Shukr era il successore del comandante supremo di Hezbollah, Imad Mughniyeh, ucciso nel 2008 in un attentato con autobomba a Damasco che il gruppo sostenuto dall’Iran ha attribuito a Israele.

Nel 2017, il Tesoro degli Stati Uniti ha offerto 5 milioni di dollari per informazioni su Shukr, sessantenne, descrivendolo come “un consigliere senior” del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. Il Tesoro ha sostenuto che Shukr ha avuto “un ruolo centrale” nell’attentato mortale del 1983 alla caserma dei Marines americani a Beirut. Secondo il Tesoro, egli faceva parte del “più alto organo militare di Hezbollah, il Consiglio della Jihad”, e ha aiutato i combattenti di Hezbollah e le truppe siriane contro i ribelli in Siria.

L’esercito israeliano ha dichiarato che i suoi jet da combattimento hanno “eliminato” Shukr, accusandolo di essere responsabile di un attacco missilistico sulle alture annesse del Golan che ha ucciso 12 bambini. L’esercito israeliano lo ha descritto come il “comandante militare più anziano” di Hezbollah e “braccio destro di Nasrallah”. “Come capo dell’unità strategica di Hezbollah, Fuad era responsabile della maggior parte degli armamenti più avanzati di Hezbollah, tra cui missili a guida precisa, missili da crociera, missili antinave, razzi a lungo raggio e UAV”, ha dichiarato l’esercito.

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