Ingerenze nei procedimenti dinanzi alla CPI e ostacoli alla giustizia: adottato da Trump il nuovo Executive Order

Dagli elogi alla Corte penale internazionale per l’emissione dei mandati di arresto nei confronti del Presidente russo Vladimir Putin all’adozione dell’Executive Order del 6 febbraio 2025  (executive order) che sanziona direttamente il Procuratore Karim Khan, come conseguenza dei mandati di arresto emessi dalla Pre-Trial Chamber nei confronti del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex Ministro della difesa Yoav Gallant, accusati di starvation. Nel provvedimento (che ha un precedente nell’Executive Order del 2020 (2020, adottato dopo la decisione dell’allora Procuratrice Fatou Bensouda di indagare sui crimini commessi in Afghanistan) si afferma che la Corte penale internazionale non può esercitare legittimamente la giurisdizione su individui di Stati non parte allo Statuto, continuando così la contestazione della giurisdizione sulla base del criterio della territorialità che ha avuto inizio già nel corso della Conferenza di Roma. Dopo questa infondata posizione dal punto di vista giuridico e dopo aver affermato che gli Stati Uniti mantengono il proprio impegno per assicurare l’ordine internazionale, qualunque cosa voglia dire, il Presidente Trump precisa nel documento che la Corte penale internazionale e gli Stati parte allo Statuto devono rispettare la decisione degli Stati Uniti e di altri Stati non parte di non sottoporre il proprio personale alla giurisdizione della Corte, nel rispetto delle rispettive prerogative sovrane. Seguono le misure quali il divieto di ingresso e misure economiche e intimidazioni tenendo conto che è stabilito che gli Stati Uniti applicheranno misure tangibili e significative come la sospensione all’ingresso negli Stati Uniti di funzionari e dipendenti della Corte, inclusi i familiari più stretti  per evitare un danno agli interessi degli Stati Uniti. Nell’Executive Order sono già previste misure contro il Procuratore il cui nome è riportato nell’allegato.

Il silenzio dell’Unione Europea

Dalla Corte penale internazionale sono arrivate le proteste della Presidente Tomoko Akane (Dichiarazione Presidente). Settantanove Stati provano a fronteggiare l’atto degli Stati Uniti firmando un documento di protesta nei confronti degli Usa e di supporto alla Corte penale internazionale (Joint Statement –) (Germania). Manca naturalmente l’Italia che, insieme a due altri Stati membri Ue ossia Repubblica Ceca e Ungheria, ha deciso di non firmare il documento. Una scelta che politicamente si spiega con l’appiattimento del Governo sulle posizioni del Presidente Trump e con la continuità il recente comportamento italiano di contrasto alla Corte dell’Aja che si è anche concretizzato nella violazione dell’obbligo di cooperazione nel caso Al Masri, malgrado solo pochi mesi prima l’Italia aveva supportato il lavoro della Corte penale internazionale (Italia)

Grande assente l’Unione europea: la presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è limitata a poche parole utilizzando il social X (Commissione Ue). Non pervenuta alcuna dichiarazione dell’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas che, a sua volta, si è limitata a ritwittare il post della Presidente della Commissione e ad accogliere trionfalmente il vice presidente degli Stati Uniti Vance (Kallas). Il Parlamento europeo  si è limitato a una discussione nella plenaria dal titolo generale e non focalizzato unicamente sulle misure di Trump “su Protecting the system of international justice and its institutions, in particular the International Criminal Court and the International Court of Justice“.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/applicazione-negli-stati-uniti-del-diritto-internazionale-pubblicato-il-digesto-sulla-prassi-elogi-per-la-corte-penale-internazionale-prima-del-mandato-di-arresto-nei-confronti-del-primo-ministro-is.html.

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Professore ordinario di diritto internazionale, giornalista pubblicista e avvocato. Collabora abitualmente con Il Sole 24 ore e il settimanale giuridico Guida al diritto.

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