ASML: l’azienda olandese al centro della competizione per i microchip

Negli ultimi anni, con l’intensificarsi della competizione economica e tecnologica tra le grandi potenze internazionali, in particolare tra Cina e Stati Uniti, le aziende private operanti a livello globale hanno assunto un ruolo centrale nelle strategie di coercizione economica adottate dai governi.

Sotto la presidenza di Joe Biden, gli Stati Uniti hanno fissato come obiettivo strategico il contenimento dello sviluppo e dell’espansione tecnologica cinese. Specificatamente, l’Amministrazione Biden ha proibito il trasferimento in Cina di microchip e le relative tecnologie con contenuto americano (sostanzialmente tutte, data la posizione dominante delle aziende Usa nel design dei chip avanzati).

Un elemento fondamentale per l’efficacia della strategia – che per il momento la nuova Amministrazione di Donald Trump sembra condividere – è spingere le aziende straniere che occupano una posizione chiave nelle catene di approvvigionamento globali di tecnologie sensibili ad adeguarsi alle regolamentazioni americane. L’industria dei semiconduttori si articola in complesse catene globali del valore, in cui alcune aziende, specializzate in fasi altamente specifiche del processo produttivo, occupano posizioni di mercato di fatto (non di diritto) monopolistiche o quasi. Controllare o quanto meno influenzare le strategie di vendita di queste aziende diventa pertanto un passaggio obbligato per l’attuazione della strategia di ‘contenimento tecnologico’ della Cina da parte degli Stati Uniti.

Tra queste aziende chiave rientra la olandese ASML (Advanced Semiconductor Materials Lithography), specializzata nella progettazione e produzione di sistemi di fotolitografia avanzati. Queste macchine utilizzano fasci di luce ultravioletta per trasferire il design dei circuiti integrati su wafer di silicio fotosensibili, un passaggio essenziale per definire le strutture dei transistor dei microchip. ASML è leader mondiale nella tecnologia di litografia a ultravioletti estremi (EUV), di cui è l’unico produttore al mondo, e detiene una posizione dominante anche nel segmento delle tecnologie a ultravioletti profondi (DUV), disponibili in diverse varianti.

Per gran parte della sua storia, ASML ha operato lontano dai riflettori internazionali, sfruttando le dinamiche della globalizzazione e del libero mercato per conquistare e consolidare una posizione dominante nelle filiere internazionali dei semiconduttori. Il successo dell’azienda e le sue capacità produttive derivano dalla gestione ottimale di una rete globale di fornitori altamente specializzati, tra cui produttori di ottiche di precisione, sviluppatori di software avanzati e aziende tecnologiche attive nel settore dei laser. Tuttavia, la presenza operativa di ASML e dei suoi fornitori negli Stati Uniti – con una divisione strategica a San Diego, responsabile della produzione delle sorgenti luminose per le macchine EUV e DUV, e il sito produttivo di Wilton, nel Connecticut – la rende particolarmente vulnerabile alle pressioni e alle decisioni del governo americano. D’altronde, Washington ha stabilito che i prodotti fabbricati all’estero contenenti una certa percentuale di componenti statunitensi – in alcuni casi anche pari a zero, come per i macchinari EUV – o realizzati utilizzando tecnologie americane rientrano sotto la loro giurisdizione.

A partire dalla prima amministrazione Trump e proseguendo con quella di Biden, gli Stati Uniti, in coordinamento con i Paesi Bassi, hanno introdotto una serie di controlli sulle esportazioni, vietando inizialmente ad ASML, nel 2019, la vendita di macchinari litografici EUV alla Cina. Successivamente, nel 2023 e nel 2024, le restrizioni sono state estese a diversi modelli di macchinari DUV e, di conseguenza, anche alla manutenzione di quelli già installati in Cina, con un significativo aumento delle aziende cinesi soggette a sanzioni. Questa strategia persegue un duplice obiettivo: da un lato, limitare e rallentare lo sviluppo dell’industria cinese dei semiconduttori, ostacolandone l’accesso a equipaggiamenti all’avanguardia; dall’altro, riportare il settore a uno stadio meno avanzato.

Peter Wennink, ex Ad di ASML, ha più volte contestato queste misure restrittive, sostenendo che i governi non comprendano appieno le dinamiche del settore e lamentandosi del fatto che i controlli sull’esportazione sono dettati da considerazioni ideologiche e geopolitiche piuttosto che da valutazioni di efficienza tecnologica. Storicamente, ASML ha cercato di mantenersi distante dalla politica, presentando la tecnologia come una forza neutrale capace di favorire il progresso e l’efficienza globale e posizionandosi come un servizio pubblico a disposizione di tutti i produttori di chip. Tuttavia, il suo coinvolgimento nelle dinamiche geopolitiche ha reso necessario un maggiore impegno con il mondo politico. A conferma di ciò, alla fine del 2023, ASML ha istituito un team di lobbisti negli Stati Uniti, aumentando le spese di lobbying da quasi zero a 1,4 milioni di dollari.

Dal punto di vista economico, nonostante le restrizioni commerciali, nel 2024 ASML ha raggiunto un nuovo record di ricavi, con un totale di 28,3 miliardi di euro. Questo traguardo è stato trainato dal boom dell’intelligenza artificiale e dall’aumento degli ordini delle aziende cinesi, preoccupate per possibili restrizioni più severe, portando le vendite in Cina al 49% del fatturato nei primi tre trimestri del 2024. Tuttavia, ASML prevede che nel 2025 le entrate da questo mercato scenderanno al 20%. È interessante notare come il nuovo Ad di ASML, Christophe Fouquet, abbia accolto positivamente il rilascio dell’intelligenza artificiale cinese DeepSeek, sostenendo che la riduzione dei costi dell’IA potrebbe incentivare nuove applicazioni, portando a un aumento complessivo della domanda di semiconduttori e, di conseguenza, a una maggiore richiesta di macchine litografiche per la produzione.

Questi risultati non devono far dimenticare il contesto geopolitico in cui ASML opera. La strategia di coercizione economica degli Stati Uniti, volta a limitare l’accesso della Cina a tecnologie avanzate come quelle dell’azienda olandese, ha costretto ASML a bilanciare le pressioni politiche con le proprie attività commerciali. Se nel breve termine le restrizioni non hanno impedito all’azienda di ottenere ottimi risultati economici, nel lungo periodo il controllo delle esportazioni potrebbe minare il suo vantaggio competitivo, accelerando gli sforzi della Cina per raggiungere l’autosufficienza tecnologica. Un esempio è il brevetto per la tecnologia EUV ottenuto da Huawei nel 2022.

Tuttavia, replicare i macchinari di ASML rimane un’impresa ardua, data la decennale esperienza e competenza tecnica dell’azienda. Anche se la Cina riuscisse a produrre proprie macchine EUV, difficilmente colmerebbe il divario con ASML, che è già proiettata verso la prossima generazione di litografia. Questo scenario sottolinea il ruolo cruciale dell’azienda nelle dinamiche di coercizione economica di Washington, un tema che rimane centrale sotto la nuova amministrazione Trump. Non a caso, come ha dichiarato a gennaio 2025 il primo ministro olandese Dick Schoof, i Paesi Bassi mantengono un dialogo settimanale con Washington proprio su ASML.

Edoardo Grimaldi

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